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Il tempo libero: musei e esposizioni

La destinazione turistica del Piano portò inevitabilmente Tagliolini a confrontarsi con le possibili attività che gli ospiti delle strutture alberghiere e i residenti, vi avrebbero potuto svolgere durante il tempo libero. Di conseguenza fu dedicato un profondo studio al tempo libero, in stretta relazione con l’entità e le caratteristiche locali. In questo caso concetto di tempo libero si lega strettamente al turismo, ne fa parte in quanto tempo che si differenzia dal tempo del lavoro e in quanto destinato al godimento e all’evasione nella natura. Tagliolini considerava l’occupazione del tempo libero come uno degli elementi più rilevanti del progetto. Il luogo prettamente turistico sarebbe si sarebbe dovuto inserire in un libero circuito di possibilità liberamente fruibili. Di conseguenza, si rese necessario uno studio analitico per definire le attività da inserire nel complesso. Si erano prese in considerazione le caratteristiche dell’eterogenea popolazione turistica con gli specifici problemi legati al turismo internazionale oppure occasionale o locale. Infatti, erano pensate per tutti: adulti e bambini, persone affette da disabilità o in cura presso i centri termali, ognuno avrebbe avuto la possibilità di accesso alle attività.

Studio delle fioriere (dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).
Studio delle fioriere (dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).

Prima di tutto, riprendevano le proposte presentate in precedenza di adibire il baglio Friscia e il baglio Maglienti ad attività culturali, realizzando anche dei laboratori di ceramica e cartapesta. Nell’ottica di includere anche la popolazione locale, che a differenza dei turisti usufruisce di un luogo tutto l’anno, si sviluppava l’idea di un Centro per il Tempo Libero nell’edificio delle antiche Terme Selinuntine che ospitasse anche una biblioteca specializzata sul territorio. Il Centro della Pesca Sportiva avrebbe permesso ai turisti e agli appassionati di praticare questo sport tutto l’anno. Lo sport si sarebbe potuto essere praticato a vari livelli e tipologie, grazie alla presenza di campi da basket, golf e pallavolo, di percorsi di riabilitazione e percorsi verdi. Un elemento particolare, che a mio avviso rende a pieno il senso estetico del paesaggio che possedeva Tagliolini, era l’idea di proporre l’ascolto della musica classica nei punti di particolare valore ambientale e buoni dal punto di vista acustico.  

Disegno delle strutture per la pesca sportiva (dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).
Disegno delle strutture per la pesca sportiva (dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).

Uno schema concettuale a raggiera riportato nella relazione riassume come si era pensato di occupare il tempo libero nel luogo. Analizzando questo schema è importante soffermarsi sull’area in basso, che si potrebbe definire “culturale”. Infatti, tra le macroattività che si propongono (oltre ad attività sportive, spettacoli, circoli ricreativi, escursioni, programmi occasionali, centro di documentazione) vi sono le Esposizioni

Scema del tempo libero (dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).
Scema del tempo libero (dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).

La Mostra Estiva dei Fiori, la Mostra della Flora Sicula, il Museo della Civiltà Contadina, il Museo della Civiltà Marinara, la Mostra dell’Artigianato Saccense e la Mostra della Fauna Marina sono ben cinque proposte propriamente museografiche. Riemerge qui quella prima attenzione progettuale e di valorizzazione verso gli edifici rurali e verso la cultura locale, concretizzata in esposizioni museali e mostre. Si potrebbe definire, come è stato anticipato, un’attenzione totale al luogo che è come se fosse restaurato e poi musealizzato, nei suoi vari aspetti morfologici e tradizionali (flora, fauna, mare, artigianato e agricoltura).  

Si sottolineava infatti la necessità di mantenere le memorie del passato e delle pratiche tradizionali, sparite con l’industrializzazione e il conseguente degrado ambientale. La ricerca sull’habitat delle comunità locali veniva considerata essenziale, per individuare gli “aspetti caratterizzanti della loro civiltà”. Nell’obiettivo del progetto di termalismo sociale si inseriva perciò anche la salvaguardia dei valori ambientali e culturali. Il rispetto dell’ambiente che si sarebbe dovuto proporre sarebbe stato la garanzia della sopravvivenza culturale della collettività. 

I musei e le esposizioni

Una parte della relazione di progetto è dedicata ai musei, che avrebbero dovuto ospitare attrezzi agricoli e marinari, oggetti di uso domestico e di arredo e di artigianato. In questi centri di documentazione l’esposizione sarebbe stata integrata ad apparati audiovisivi per offrire repertori di immagini e video sulla vita collettiva delle feste folkloristiche e religiose, accompagnate dalla musica popolare. In aggiunta, nei centri commerciali per la vendita dei prodotti locali, sarebbero stati esposti anche prodotti di artigianato locale. L’intento era il recupero di espressioni assopite, per sottolineare l’importanza della storia del territorio.

Nel Giardino Subacqueo e negli ambienti del Club dei subacquei, al centro della cava di argilla, sarebbe stata visitabile una mostra della fauna marina. Visitabile sia immergendosi, sia da imbarcazioni, che semplicemente dagli schermi allestiti nel Club, avrebbe offerto una conoscenza inedita e accessibile a tutti.

Disegno del Giardino Subacqueo (dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).
Disegno del Giardino Subacqueo (dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).

Inoltre, nelle serre del Vivaio, era stata prevista un’esposizione permanente della flora sicula. Con presentazioni sulla flora locale, anche pubblicate in forma di guida il visitatore avrebbe potuto conoscere e studiare la vegetazione presente. 

Il Museo della Civiltà Marinara avrebbe raccontato la tradizione della pesca e  della navigazione, congiuntamente alla storia del territorio. Gli usi della gente di mare, la salatura delle acciughe, la pesca del corallo (oggi vietata) sarebbero stati presentati ai visitatori.

Schema del contenuti del museo della Civiltà Marinara dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).
Schema del contenuti del museo della Civiltà Marinara dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).

Il mulino seicentesco sarebbe stato restaurato e reso funzionante con la riattivazione del corso dell’acqua dei Mulinelli. La ricostruzione si sarebbe accompagnata al ripristino della flora, che avrebbe ricreato, con il ruscello, l’ambiente originale. Tagliolini aveva pensato per il mulino ad una vera e propria anastilosi: si sarebbero infatti utilizzate le pietre originali, all’epoca ancora presenti in loco, per ricostruire l’edificio.

Disegno della sistemazione esterna del mulino del XVII secolo (dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).
Disegno della sistemazione esterna del mulino del XVII secolo (dalla relazione del P.P.G. Sciaccamare, per concessione della Fondazione Alessandro Tagliolini).